Il terremoto in Abruzzo ha tragicamente evidenziato una realtà troppo spesso trascurata: tutto il territorio italiano è a rischio sismico. Questo significa che, quando si costruisce un edificio (sia esso pubblico o residenziale), è assolutamente necessario applicare i più efficaci criteri di sicurezza e utilizzare metodi costruttivi all’avanguardia. La scienza, la tecnica e le tecnologie costruttive moderne offrono soluzioni che permettono di gestire e ridurre il rischio sismico entro limiti di sicurezza ritenuti, allo stato attuale delle cose, accettabili e sufficienti: purtroppo i fenomeni sismici fanno parte di quelle catastrofi naturali che dimostrano tragicamente come la natura possa a volte sopraffare ogni previsione umana.
La sicurezza delle costruzioni in relazione ai fenomeni sismici è oggetto di ricerca e studi specifici da decenni nel mondo intero. Particolarmente intensi in questi ultimi decenni sono stati anche i risultati ottenuti nell’ambito delle strutture in legno, che tradizionalmente sono da sempre molto diffuse in zone note per la frequenza dei fenomeni sismici: il Giappone e alcune regioni del Nord America sono gli esempi più eloquenti. È ormai riconosciuto a livello internazionale come gli edifici in legno ben progettati e realizzati secondo le tecniche più moderne, come il sistema a telaio e la tecnologia X-Lam, possano garantire i livelli più avanzati di sicurezza sismica.
La differenza fondamentale tra il legno ed il cemento armato è che la rigidezza di quest’ultimo gli permette di resistere al crollo ma con danneggiamenti anche notevoli; per contro il legno si flette e la struttura non crolla, contenendo in misura maggiore i danni alla struttura nel suo complesso. Il legno è ottimo nella costruzione di case antisismiche grazie alle sue caratteristiche di grande flessibilità e resistenza se opportunamente assemblato con giunti meccanici o appositi materiali adesivi. Grazie alla particolare tecnica costruttiva e alle caratteristiche dei materiali impiegati per la costruzione, le case in legno rispondono ai più severi requisiti di edilizia antisismica.
La tecnica prevede infatti che la struttura portante, assemblata e costruita con un sistema ad incastri, crei un insieme flessibile e compatto in grado di resistere anche alle scosse sismiche più elevate. Il legno, con una resistenza nel tempo che diventa sempre maggiore rispetto ad una struttura in cemento armato (destinata quest’ultima invece a decadere e ad indebolirsi), e con un peso complessivo fino a dieci volte inferiore, sempre rispetto ad una struttura in calcestruzzo, grazie alle sue straordinarie proprietà di elasticità, flessibilità e resistenza meccanica anche nella torsione, non può sbriciolarsi né spezzarsi.
La leggerezza unita al comportamento viscoelastico di questo materiale, lo rendono praticamente immune alle scosse sismiche e sicuro per chi ci abita. Inoltre , passato il sisma, gli eventuali danni, che saranno sempre di gran lunga inferiori a quelli subiti da una casa antisismica tradizionale, si potranno sempre riparare, i pavimenti e le pareti si potranno sostituire se eccessivamente crepati. Persino l’intelaiatura portante, se danneggiata, potrà essere smontata e rimontata.
L’esperienza e gli esempi degli ultimi anni han dimostrato in modo definitivo l’assoluta affidabilità e sicurezza, oltre al valore aggiunto in termini di comfort abitativo, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente, del legno come materiale per l’edilizia (e la bioedilizia) antisismica: un materiale che ottimamente si presta e si adatta alla progettazione ed a qualsiasi tipologia architettonica, per la costruzione e la ricostruzione sicura ed ecologica in tempi rapidissimi di case private e edifici pubblici.